Edolo (Brescia) - Solo un Comune dell'Alta Valle Camonica ha un'elevata presenza di arsenico nel terreno e rocce. E' quanto emerge dai dati di una ricerca sui Comuni dell'Alta Valle Camonica. Nel convegno che si è svolto ieri a Unimont di Edolo, organizzato da Arpa e Comunità Montana di Valle Camonica, in collaborazione con l'Ordine dei Geologi di Lombardia, alla presenza di una sessantina di persone nella sede dell'Università di via Morino, e 300 persone online sono stati illustrati i riusultati dello studio effettuato negli scorsi mesi in base ad un accordo tra Comunità Montana di Valle Camonica e Arpa Lombardia.
"La ricerca - ha spiegato Gian Battista Sangalli, direttore servizio di gestione del territorio della Comunità Montana di Valle Camonica - è stata promossa in base ad un accordo tra l'ente comprensoriale e Arpa Lombardia di due anni fa, finalizzata a verificare la presenza dell'arsenico nella terra e rocce e quindi verificare le modalità di smaltimento".
I suoli delle aree alpine e prealpine lombarde hanno la presenza naturale da concentrazioni di arsenico superiori ai limiti di legge: la normativa vigente consente la definizione dei valori di fondo sulla base di indagini di terreno e di laboratorio.
Arpa e Comunità Montana di Valle Camonica hanno approfondito - con una serie di prelievi e valutazione della presenza dell'arsenico - i valori di fondo naturale nei comuni di Malonno, Sonico, Corteno Golgi, Edolo, Incudine, Monno, Vezza d'Oglio, Vione, Temù e Ponte di Legno. "E' una ricerca importante - ha aggiunto Sangalli - alla luce dei cantieri che a breve apriranno in Alta Valle Camonica, in particolare i lavori per la variante est di Edolo e i sottopassi di Ponte di Legno e del Tonale, con la movimentazione di materiale legati agli scavi".
Durante il convegno sono intervenuti, oltre a Gian Battista Sangalli, la professoressa Anna Giorgi, Federica Ravasi, vice presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, Massimiliano Confalonieri, Paola Canepa, Andrea Merri, Matteo Gaggiotti, Elena Piccioli, Elisa Nava di Arpa Lombardia e Riccardo Bellicini, laureando in Valorizzazione e tutela dell'Ambiente e del territorio montano al Polo Unimont di Edolo.
"Al termine dellla ricerca - ha sottolineato Gian Battista Sangalli - i Comuni interessati alla ricerca e sulla base dei campioni di prelievi sono stati suddivisi in quattro aree: la prima con valori inferiori ai 20 milligrammi per chilo di materiale solido, il secondo tra 20 e 32, il terzo da 33 a 69 e il quarto oltre quel valore". La maggior parte dei Comuni entrano nella prima areae, mentre solo un Comune (Corteno Golgi ndr.) ha valori elevati. Infatti da cinque anni è bloccato un cantiere, poco dopo la galleria in direzione di Aprica, per l'allargamento della statale 39, è fermo per i valori di presenza di arnenico elevati nelle rocce,
"I risultati di questo studio che ha visto un impegno finanziario di 60mila euro da parte della Comunità Montana - conclude Sangalli - sono importanti per la gestione del territorio, e grazie a tecniche innovative permetteròà minori sforamenti e di stoccare il materiale nel migliore dei modi".
di Angelo Panzeri