Lunedì scorso nell'assemblea CISSVA è passata la linea della presidente Paola Pezzotti che ha illustrato il piano di rilancio e di fatto i soci hanno respinto la proposta della Comunità Montana, aderendo al progetto industriale avanzato da Coldiretti Brescia, che prevede di autofinanziare per intero il cofinanziamento del 60% del Bando Arest. I vertici di Comunità Montana e Bim hanno chiarito i motivi che hanno portato gli enti comprensoriali a "uscire" dalla cooperativa, non garantendo l’aumento di capitale sociale e i fondi promessi (900mila euro). Due anni fa vi era stato un terremoto ai vertici della CISSVA con la nomina di Paola Pezzotti quale presidente, col compito di risollevare le sorti della cooperativa.
"Noi nutriamo fortissimi dubbi sulla sostenibilità di questo piano - ha affermato il presidente Bonomelli - che per l'ennesima volta non chiarisce le criticità e i dubbi palesati fin da subito. Rimaniamo convinti che qui in Valle Camonica ci siamo le risorse per far funzionare bene le cose senza ricercare all'esterno le competenze". Nel merito è intervenuto Mario Bezzi che ha illustrato il piano portato avanti da Comunità Montana e BIM, partendo dall'aumento del prezzo del latte che in Valle Camonica è di 39 centesimi al litro contro i 55-60 centesimi della Valtellina e Trentino e le strategie per il futuro con un rilancio della CISSVA che oggi conta 39 soci, contro i 100 di vent'anni fa.
Nell'assemblea CISSVA di lunedì è passata la linea illustrata dalla presidente Pezzotti e ma i risultati - se il progetto è positivo per i camuni - lo si vedrà sul medio termine, ossia tra due o tre anni. Il vicepresidente della Comunità Montana ha ribadito che la Lega di Valle Camonica sosteneva il piano dell'ente comprensoriale e nelle conclusioni il presidente ha ribadito: "Abbiamo a cuore il futuro della Valle Camonica e la redditività dell'agricoltura di montagna, auguriamo le migliori fortune a CISSVA".