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Cresce la raccolta differenziata dei rifiuti nel Bresciano: i dati

Brescia - Il Quaderno dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Brescia raccoglie i dati di produzione dei Rifiuti Urbani e quelli della Raccolta Differenziata conseguiti nel 2019 dai 205 Comuni: la percentuale di raccolta differenziata complessiva media provinciale raggiunta nel corso del 2019 è del 76,82%, ancora in crescita grazie a anche ai nuovi comuni che sono passati a forme di raccolta più efficienti. Brescia al 5° posto per percentuale di raccolta differenziata rispetto alle altre province lombarde.


Il messaggio della Provincia di Brescia: "Nei Comuni turistici la valutazione dei costi pro capite dovrà tener conto delle presenze di non residenti nelle seconde case o nelle strutture ricettive che vanno ad aumentare il quantitativo pro capite ed il costo pro capite. In particolare, le seconde case pagano la tassa rifiuti così come i residenti, mentre i costi dei turisti che soggiornano in campeggio o in albergo vengono coperti dai contributi versati dalle strutture ricettive". "La provincia nel complesso ha superato ormai nel 2016 il 65% previsto dalla normativa e sono scesi da 35 nel 2018 a 28 nel 2019 i Comuni ancora sotto questo obiettivo - spiega il presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi (nella foto) -. Nel 2019 la frazione maggiormente raccolta è ancora quella verde, con più di 107 mila tonnellate di materiale avviato a recupero; secondo l’organico con 88 mila tonnellate a seguire: carta, multimateriale, ingombranti, plastica e legno". Relativamente al quantitativo di rifiuto ingombrante prodotto nel corso del 2019 si segnala una lieve diminuzione del 6,2% rispetto ai rifiuti prodotti nel 2018. Si rinnova l’invito prestare attenzione nell’uso improprio di questa categoria di rifiuto che, pur se avviato ad impianti di recupero, contiene quantità molto rilevanti di materiali non recuperabili e costi elevati di gestione. "L’introduzione della tariffa puntuale - aggiunge Samuele Alghisi - è ancora poco presente nei nostri Comuni, il totale dei comuni che l’hanno introdotta al 2019 sono 39".


Il vicepresidente della Provincia di Brescia, Guido Galperti (terzo da sinistra), con delega all'Ambiente ha snocciolatoi i dati: "Nel 2019 i risultati relativi alla raccolta dei rifiuti sono cosi stati 176 i Comuni oltre il 65% (6 più del 2018); 20 i Comuni che si trovano tra il 45% ed il 65% (6 in meno rispetto al 2018) e 9 i Comuni ancora al di sotto del 45%". È Acquafredda quest’anno il Comune bresciano virtuoso, con il 92,2% di raccolta differenziata e sono ben 83 i Comuni che si sono attestati sopra l’80%.

Anche quest’anno il Comune con più di 10.000 abitanti che ha ottenuto il miglior risultato di raccolta differenziata è stato Bagnolo Mella con l’88,3%. Anche nel 2019 la frazione maggiormente raccolta è stata la frazione verde con più di 107 mila tonnellate raccolte, pari a circa il 24% del totale della RD.


Secondo il vicepresidente Guido Galperti sono tre le azioni attivate dalla Provincia di Brescia, in primis "il Centro del riutilizzo si intende un locale o un’area coperta nella quale viene effettuata la consegna, la pulizia, le piccole manutenzioni normalmente eseguite sui beni, la custodia e infine il prelievo di beni usati che non sono rifiuti. Questi beni sono in uno stato tale da consentirne il loro riutilizzo senza l’effettuazione di operazioni di riparazione o sostituzione di parti (“preparazione per il riutilizzo”). Regione Lombardia ha incentivato economicamente la realizzazione dei centri del riutilizzo da parte dei Comuni". "Molteplici sono i progetti oggi attivi nella Provincia di Brescia atti ad intercettare il «cibo» prima che lo stesso possa divenire rifiuto - aggiunge Galperti - che si possono così riassumere: - recupero di alimenti non serviti dalle mense scolastiche come le scuole dell’infanzia; recupero dei cibi non serviti presso la mensa dei dipendenti comunali; ritiro di alimenti non serviti dalle mense aziendali del territorio; ritiro dalla piccola e grande distribuzione; creazione di una Rete territoriale di soggetti pubblici e privati che collaborano nella gestione delle pratiche devolutive; sinergia con le organizzazioni non profit per la distribuzione dei pacchi alimentari; attivazione di risorse comunali per la distribuzione dei pasti; attivazione di progetti di educazione e sensibilizzazione attraverso la scuola per alunni e insegnanti". "Il compostaggio domestico - sostiene il vicepresidente della Provincia - è un’attività che consente alle famiglie di gestire in proprio i rifiuti senza farli confluire nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani, ma provvedendo in proprio a trasformarli in compost, un ricco fertilizzante che può essere utilizzato nel proprio giardino. Tale semplice attività si considera a tutti gli effetti un’attività di prevenzione della produzione dei rifiuti. Non è alla portata di tutti ma si stima che in Italia almeno la metà della popolazione abbia a disposizione uno spazio verde".


I Comuni che incentivano il Compostaggio Domestico sono 48 contro i 60 del 2018 e interessano il 29% della popolazione provinciale. L’introduzione di sistemi a tariffazione puntuale viene dichiarato nel 2018 soltanto da 40 Comuni (28.4927 abitanti). Tali dati, forniti facoltativamente dai comuni, segnalano che l’attivazione del meccanismo virtuoso che spinge i cittadini ad avere comportamenti più sostenibili ed a constatarne i risultati nella propria “bolletta dei rifiuti” è ancora in una fase iniziale e coinvolge solo 1 cittadino su 5. Di questi comuni ben 39 hanno la raccolta differenziata superiore al 73% e hanno registrato un costo medio pro capite di 111,52 euro.
"Per l’introduzione della tariffa puntuale - conclude Galperti - nel 2018 la Provincia ha erogato un contributo per agevolare quei comuni che passano da tariffa parametrica a tariffa puntuale; tale contributo sarà riproposto nel 2020. I comuni che l’hanno introdotta nel 2019 sono 40,7 in più dell’anno precedente".


Il costo medio della gestione rifiuti in Provincia di Brescia è di 128,28 euro pro capite. I 149 Comuni con percentuale di raccolta differenziata maggiore del 75% hanno un costo pro capite medio di euro 113,27, mentre i Comuni a minore efficienza fino a 75% che (in parte sono rimasti con sistema a cassonetto stradale tradizionale, altri sono in transizione, altri con porta a porta ma a minore efficienza) sono 56, il costo pro capite medio è di euro 161.62

Ultimo aggiornamento: 10/02/2021 03:42:16
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