Edolo (Brescia) - Torna Edoloteatro, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, diciottesima edizione della Stagione teatrale, sempre ospitata presso il teatro San Giovanni Bosco. L'evento porta nel paese della Valle Camonica, artisti e spettacoli di livello nazionale. La programmazione anche nella stagione 2023/2024 è in stretta collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria Nascente in Edolo. Una stagione di grandi interpreti, divertimento intelligente e classici del teatro che parlano anche al gusto contemporaneo dello spettatore.
L’inaugurazione sarà giovedì 26 ottobre, ore 20.30, con Stivalaccio Teatro, compagnia ormai di casa a Edolo, che con "Il malato immaginario-L'ultimo viaggio", riprende gag, improvvisazioni, suoni e pantomime di tutto il repertorio della commedia dell’arte, proponendo una rivisitazione in stile commedia dell’arte del capolavoro di Molière.
Venerdì 10 novembre, ore 20:30 è invece il turno di un giornalista che, dopo i successi televisivi, propone la sfida di portare le sue inchieste sul palco, reinventando da par suo le modalità e gli stili comunicativi del teatro di narrazione civile. Domenico Iannacone in "Che ci faccio qui" ricuce la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste del Belpaese.
Chiude il 2023 "Giovinette, le calciatrici che sfidano il duce", una proposta del Teatro della Cooperativa che, per la regia di Laura Curino, porta in scena, giovedì 23 novembre ore 20:30 la storia di quell’insieme di amiche che, all’inizio degli anni Trenta, in piena epoca fascista, danno vita al Gruppo Femminile Calcistico, la prima squadra di calcio femminile in Italia.
Dopo la pausa di dicembre e gennaio, il nuovo anno propone, venerdì 23 febbraio (sempre alle 20:30) un altro graditissimo ritorno, quello di Marco Paolini che in Antenati, uno spettacolo legato al progetto La Fabbrica del Mondo, ripercorre l’evoluzione della nostra specie attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni e con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, per dimostrarci i legami tra parola, oralità, epica e teatro riaffermando così che “nessuno di noi è solo uno, nessuno è uno solo uno, io sono fili e non dati, fili, fili, fili…”.
Venerdì 15 marzo, ore 20:30, tocca poi a Giobbe Covatta calcare il palcoscenico edolese. In 6° (SEI GRADI) il comico tarantino immagina quali stravaganti invenzioni scientifiche, sociali e politiche i nostri discendenti potranno mettere a punto per far fronte alle drammatiche emergenze cui i problemi dell’ambiente, della sovrappopolazione e dell’energia li costringeranno tra circa un secolo, pena l’estinzione.
Chiude la stagione giovedì 11 aprile ore 20:30 la Compagnia Piccolo Canto che con "In viaggio con PPP" ci accompagna, ispirandosi al libro di Pasolini La lunga strada di sabbia e tra annotazioni, pensieri, descrizioni e soprattutto canzoni e musiche, alla scoperta di un’Italia a tratti ancora selvaggia, che si è lasciata alle spalle la guerra e comincia a far presagire il boom economico degli anni ’60.
La sottoscrizione degli abbonamenti si protrarrà fino a giovedì 12 ottobre compreso, da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (mercoledì anche dalle 14:30 alle 17) presso il Comune di Edolo – Ufficio Cultura, piano 1° (Largo Mazzini 1 – Tel. 0364.773029 e-mail anche per INFO: uff.cultura@comune.edolo.bs.it). I biglietti per ciascun spettacolo saranno disponibili, nella stessa sede, 14 giorni prima di ogni rappresentazione.
Da quest’anno si modificano le modalità di acquisto: non più in contanti ma attraverso il POS dell’Ufficio Cultura del Comune di Edolo; con bonifico bancario a favore del Comune di Edolo, IBAN IT06 O056 9654 4700 0001 2374 X45; direttamente presso la Tesoreria del Comune di Edolo (Banca Popolare di Sondrio).
IL CARTELLONE
Edolo Teatro 2023-2024 è un'iniziativa di Comune di Edolo – Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria Nascente – Edolo
giovedì 26 ottobre 2023 ore 20.30
Stivalaccio Teatro - IL MALATO IMMAGINARIO L’ultimo viaggio
soggetto originale e regia Marco Zoppello con, in ordine alfabetico, Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Marco Zoppello scenografia di Alberto Nonnato costumi di Laura Salvagnin disegno luci di Paolo Pollo Rodighiero maschere di Roberto Maria Macchi produzione StivalaccioTeatro/Teatro Stabile del Veneto.
Dopo essere sopravvissuti all'inquisizione Veneziana grazie a Don Chisciotte e ritornati alle antiche glorie per merito di Romeo e Giulietta, per la Compagnia dello Stivale, ora composta da Giulio Pasquati, Girolamo Salimbeni e Veronica Franco è arrivato il momento dell’ultimo viaggio. Il loro lungo peregrinare li ha portati a Parigi, infine, al Teatro Palais Royal sotto la direzione, nientemeno, che di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière. 17 Febbraio 1673; la quarta recita de Il malato immaginario è a rischio, tra i lavoratori del Palais Royal si parla di annullare lo spettacolo, il Maestro non è dell’umore per andare in scena. Ma la compagnia dello Stivale non ci sta, ed irrompe nel teatro pronta a reclamare la paga giornaliera, spinti dallo spettro della fame, sempre dietro l’angolo. L’insistenza dei tre commedianti è inarrestabile: lo spettacolo deve continuare.
venerdì 10 novembre 2023 ore 20.30
Domenico Iannacone
CHE CI FACCIO QUI
scritto e diretto da Domenico Iannacone
prodotto da ITC2000 distribuzione Terry Chegia
Le storie più straordinarie sono quelle che ci passano a fianco senza che ce ne accorgiamo. Spesso sono così piccole che bisogna andare a cercarle tra quelle che non valgono nulla. Il racconto televisivo neorealistico di Domenico Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare. Le storie riprendono forma, si animano di presenza viva e tornano a rivendicare il diritto di essere narrate. Iannacone rompe le distanze, prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. Il teatro di narrazione diventa in questo modo anche teatro civile in grado di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste.