Breno (Brescia) - Sono stati illustrati da esperti, docenti universitari, operatori e responsabili del Consorzio Silter Dop i risultati del progetto "MI.FI.SSO", Microrganismi autoctoni e Fitodepurazione per la Sicurezza e la Sostenibilità del burro e dei formaggi a latte crudo prodotti in Valle Camonica e nel Sebino Bresciano. Il progetto è stato avviato nel 2019 e realizzato nell'ambito dall'operazione 16.1.01 "Gruppi Operativi PEI" del Programma di sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia, con capofila il Consorzio per la tutela del formaggio Silter Dop.
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Nel convegno che si è svolto ieri nell’Auditorium Mazzoli, presso la sede della Comunità Montana a Breno (Brescia) ha visto gli interventi di Oliviero Sisti, direttore tecnico del Consorzio per la tutela del Formaggio Silter Dop, che ha illustrato l'attività svolta, quindi i professori Ivano De Noni (Università degli Studi di Milano) e Stefano Cattaneo (Università degli Studi di Milano) e gli esperti Milena Brasca, Stefano Morandi e Tiziana Salvetti (CNR Istituto di Scienze delle produzioni alimentari) hanno indicato il punto di partenza e di arrivo del progetto e i risultati raggiunti e nella conclusione Guido Calvi, responsabile del Servizio Parco dell’Adamello settore ambientale della Comunità Montana e Oscar Baccanelli, presidente del Consorzio Tutela Silter Dop e titolare dell'omonima azienda hanno spiegato la rotta la seguire per un'agricoltura sostenibile e di qualità.
Il progetto MI.FI.SSO - dai quanto emerso dai dati e negli interventi dei relatori - ha raggiunto i seguenti obiettivi: conservazione e valorizzazione tecnologica della biodiversità microbica del burro da crema cruda e dei formaggi a breve stagionatura a latte crudo prodotti nei caseifici di fondovalle e di alpeggio, al fine di garantirne la sicurezza alimentare e tutelarne la qualità e la tipicità; analisi della compatibilità ambientale del processo di utilizzazione dei reflui di lavorazione e il miglioramento della stessa mediante l’introduzione di impianti di fitodepurazione annessi ai caseifici in malga.
Per la realizzazione del primo obiettivo - hanno spiegato gli esperti del CNR intervenuti al convegno - l’innovazione consiste nell’utilizzo di microrganismi autoctoni nei processi di produzione di burro e formaggi da latte crudo.