Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Giornate Fai: porte aperte e visite ai gioielli di Capo di Ponte

Capo di Ponte - In Valle Camonica le pietre sono protagoniste delle giornate Fai di Primavera. Conosciuta in tutto il mondo per l’arte rupestre, Capo di Ponte (Brescia) sarà la meta della manifestazione culturale di primavera.


Trent’anni di straordinaria bellezza, alla scoperta dei territori e delle loro storie. Una esperienza, quella delle Giornate FAI di Primavera che, per questo importante anniversario, ha spinto il Gruppo FAI della Valle Camonica a presentare Capo di Ponte, nota per le sue pietre istoriate.


"Capo di Ponte, Cemmo e Pescarzo sono tre luoghi magnificamente raccontanti dalla pietra in tutte le sue forme e le sue evoluzioni - spiega Alessandra Giorgi, capogruppo FAI di Valle Camonica -. Dalle incisioni rupestri (primo Sito Unesco in Italia 43 anni orsono) alle magnifiche Pievi di San Siro e San Salvatore, fin dalla preistoria questi luoghi lasciano tracce di sé nella pietra. Ma, come di consueto, il FAI vuole offrire ai suoi visitatori particolarità e “nuove prospettive e letture”, esperienze, suggestioni che si intrecciano con questi preziosi monumenti e ne consentono la contestualizzazione".


Per questo, ben 70 volontari locali del Gruppo FAI Valle Camonica (Delegazione FAI di Brescia) in collaborazione con i proprietari dei beni e le Istituzioni offriranno una opportunità di conoscenza e di visita uniche, in piena sicurezza, accompagnando i visitatori nei 4 beni aperti: borgo di Cemmo; borgo di Pescarzo; palazzo Zitti e casa Madre delle Suore Dorotee di Madre Cocchetti e il sito produttivo “Moncini” di Capo di Ponte.


"Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno permesso questa edizione capontina: dall’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Ghetti che ha delegato per questo progetto il Vicesindaco Laura Masnovi, che ha fortemente voluto questa manifestazione e che la sostiene anche operativamente con il supporto delle associazioni e dei commercianti - aggiunge Alessandra Giorgi - e un ringraziamento va a chi ha consentito che i beni venissero aperti: dalle Suore Maestre di Cemmo che, oltre che a guidare i gruppi all’interno della loro “Casa Madre” hanno permesso la visita a Palazzo Zitti ai proprietari di Casa Visnenza che sarà attraversata durante la visita del Borgo di Cemmo; ai fratelli Moncini che hanno aperto le porte dello stabilimento di lavorazione della pietra mettendo anche loro personale a disposizione per i chiarimenti di natura tecnica e ai volontari che decoreranno a festa il borgo rurale di Pescarzo. Un particolare ringraziamento ai formatori che hanno entusiasticamente condiviso con i volontari la loro conoscenza: al dottor Gianclaudio Sgabussi, al dottor Marco Mottinelli, alla professoressa Alessandra Pedersoli e all’architetto Gabriele Domestici oltre che ai volontari della Protezione Civile ed alla Polizia Locale".“


Dagli studi preparatori delle Giornate sono emersi anche interessantissimi e nuovi aspetti riguardanti la storia e l’evoluzione del Borgo di Cemmo che saranno anche oggetto di un convegno di studi che avrà luogo sabato 2 aprile 2022 presso l’Auditorium del CFP Marcolini di Cemmo (Fondazione Scuola Cattolica di Valle Camonica) - prosegue Alessandra Giorgi - In seguito avrà luogo la pubblicazione degli atti, a documentazione del prezioso lavoro di ricerca svolto”.


Nella folta schiera dei volontari, la Primavera 2022 vede anche la partecipazione di molti studenti con il coinvolgimento del CFP Marcolini di Cemmo e del Liceo Golgi di Breno.


"Grazie all’impegno e alla dedizione degli insegnanti e con il sostegno della Direzione dei due Istituti Scolastici, una ventina di ragazzi si avvicineranno con entusiasmo al volontariato culturale a testimonianza di una grande vivacità nel mondo giovanile che va curata e sostenuta”, sottolinea Alessandra Giorgi.


Il FAI è tra le istituzioni culturali che più dimostra come l’arte e la cultura possano essere fattivamente anche motore di economie - afferma Attilio Cristini, assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica - Una testimonianza attiva che si prende cura del patrimonio e che, con coerenza e concretezza qualifica la sua presenza anche in Valle Camonica". "Vorrei, inoltre sottolineare il valore sociale di questa azione grazie alla presenza di giovani interessati e curiosi - sostiene l’assessore Cristini -. Una espressione del nostro territorio che ci onora e ci inorgoglisce”.


Per poter partecipare alle Giornate FAI di Primavera è consigliato prenotare la visita attraverso il sito (www.giornatefai.it).


"Ricordo anche che queste giornate sono una occasione di raccolta fondi - conclude Alessandra Giorgi - Per questo, in fase di prenotazione, prima dell’evento, verrà richiesto una piccola donazione di 3 euro per supportare l’operato del FAI, volto a tutelare il patrimonio culturale italiano. Si tratta di un gesto di generosità e fiducia, compensato con un’iniziativa serena e sicura".


I luoghi aperti in tutta Italia saranno visibili sul sito www.giornatefai.it. Tornare a visitare i luoghi straordinari del nostro Paese significa tornare a valorizzarli e a proteggerli.


SCHEDA RIASSSUNTIVA


CAPO DI PONTE
Sabato 26 marzo dalle 14:30 alle 17.30 - domenica 27 marzo dalle 10.30 alle 17.30
Capo di Ponte – Stabilimento F.lli Moncini
Cemmo - Il Centro Storico, Chiesa San Bartolomeo E Di Santa Maria
Cemmo – Palazzo Zitti e Casa Madre
Pescarzo – Il borgo medievale
I beni aperti dal Gruppo FAI Valle Camonica


Capo di Ponte -Stabilimento Moncini
Il FAI apre le porte dello stabilimento Moncini, normalmente non visitabile in quanto ancora in funzione.

E ai volontari FAI si affiancheranno i dipendenti dello stabilimento per una spiegazione a 360°, con informazioni storiche e architettoniche, ma anche tecniche e funzionali.
Lo stabilimento si occupa fin dal 700 dell'estrazione e della lavorazione della pietra locale, come il marmo verde di Cemmo, l'occhialino della Concarena, il porfido di Bienno, la diorite dell'Adamello, materiali usati in numerose opere come le centrali idroelettriche della Valle Camonica o capolavori dell'architettura di inizio '900.
Nel corso della visita sarà possibile muoversi tra i piazzali destinati allo stoccaggio dei materiali e l'edificio principale dove avviene la lavorazione della pietra. E' questo il punto di massimo interesse, con la sua pianta rettangolare, la copertura a parabola in cemento armato, elemento elegante e leggero, con le sue grandi aperture che permettono un'illuminazione naturale.
Gli appassionati di architettura del '900 riconosceranno le caratteristiche del Razionalismo sia dal punto di vista formale che materico.


Cemmo - Il Centro Storico e le sue Chiese
Cemmo, una piccola frazione di Capo di Ponte, nella media Valle Camonica. Oggi conta circa 600 abitanti, non molti, ma alle spalle una lunga storia degna di interesse, come lo sono le testimonianze materiali che ancora attraggono studiosi e turisti.
La preistoria lascia tracce significative di uno dei primi centri abitati della Valle in due parchi, inseriti nei siti Unesco, il Parco archeologico comunale di Seradina- Bedolina e il Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo; reperti romani sono emersi nel corso di scavi archeologici, ma è il Medioevo l'epoca che ci ha trasmesso le testimonianze più significative.
Già dall'alto medioevo Cemmo diventa un importante centro pievano in valle, punto di riferimento amministrativo di un vasto territorio. La suggestiva Pieve di San Siro (XI-XII sec) è un superlativo esempio di architettura romanica che testimonia l'importanza di Cemmo all'epoca. Ma se San Siro e le incisioni rupestri sono già conosciute e meta di visitatori, il centro storico di Cemmo è meno noto, ma altrettanto interessante, tutto da scoprire.
Il borgo, anticamente circondato da mura con porte, mantiene ancora riconoscibile l'impianto urbanistico di epoca medievale, con complessi architettonici monumentali quali la chiesa di San Bartolomeo, parte della Domus degli Umiliati (XIII-XVI secolo), il complesso della torre di via San Faustino (XIII-XVI sec.), Casa Visnenza (XVII sec.) e la chiesa di Santa Maria ad Elisabetta (XI-XVII sec.); elementi architettonici significativi (XIII-XV sec.) sono osservabili in contrada Lusderna, via Torri e piazza Morciolo. A raccontare il borgo di Cemmo non sono i documenti scritti, che non sono pervenuti fino a noi, ma i muri stessi degli edifici che, nelle loro stratificazioni, sono testimoni del collegamento tra passato e presente.
E' in questo prezioso angolo che le Giornate Fai di Primavera vogliono accompagnare il visitatore alla scoperta della bellezza artistica che si coniuga con la bellezza del paesaggio naturale e il fascino della storia.
L’abitato offre infatti interessanti spunti di osservazione dal punto di vista dell’archeologia delle architetture medievali, ma non solo. Sarà curioso approfondire aspetti inusuali quali la toponomastica delle contrade, l’assetto urbano, l’economia e le famiglie del paese.
La novità del percorso allestito all’interno del centro storico, tra edifici civili e religiosi, sarà data dunque dalla originale lettura pluritematica dell’abitato, unita alla possibilità di visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico come le chiese di San Bartolomeo e Santa Maria, o le dimore private come Casa Visnenza.


Cemmo - Palazzo Zitti e Casa Madre
Casa Zitti è in realtà un vero e proprio palazzo nel centro storico del borgo di Cemmo, dove in età Rinascimentale risiedevano le famiglie più illustri: i Federici, i Gorno, i Franzoni.
La definizione "casa" suona forse un po' riduttiva; infatti l'edificio presenta una struttura risalente al XIV secolo analoga a quella di altri palazzi delle valli bergamasche e della Valtellina; è caratterizzata da un vasto cortile da cui parte uno scalone quattrocentesco che immette in una loggia affrescata sul tema "Donne illustri" (1532).
Dalla loggia si accede a vari locali tra cui si segnala il salone di rappresentanza con pareti affrescate e un camino. La sala è impreziosita da un soffitto ligneo con tavolette dipinte del primo Cinquecento che richiamano opere della scuola di Mantegna.
Il nome Casa Zitti è relativamente recente: l'abitazione dei Franzoni, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, giunge nelle mani di Benedetta Ricci che, nel 1856, sposa Felice Zitti di Lovere dai cui eredi deriva il nome Casa Zitti.
Nel 1980 l'immobile diviene proprietà dell'Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea fondato a Cemmo da Annunciata Cocchetti nel 1842.
Casa Zitti, normalmente non visitabile, sarà aperta al pubblico nel corso delle Giornate FAI; il percorso prevede l'ingresso, il cortile, il portico, lo scalone che porta alla loggia; al piano superiore saranno visitabili sia i locali di rappresentanza sia quelli dedicati alla vita familiare.


Pescarzo - Il Borgo Medievale
Un piccolo borgo rupestre, a 600 metri slm, un verde pianoro, un centinaio di persone residenti, più del doppio i villeggianti estivi, uno dei borghi più suggestivi della Lombardia.
È questa la meta di una narrazione FAI attraverso un percorso di impostazione medievale, con stradine tortuose, case di tipo rurale con tetti sostenuti da grandi travature a vista e terrazzi lignei in aggetto.
Cuore dell’abitato è la chiesa parrocchiale dedicata ai SS. Vito, Modesto e Crescenzia all’interno della quale si possono ammirare autentici capolavori d’arte lignea, come il Cristo morto e deposto della Bottega del Fantoni e la statua della Madonna del Rosario attribuita a Beniamino Simoni. Costruita a partire dai primi anni del XVII secolo, mantiene preservato, nella semplicità del contesto rurale, lo stile barocco caratterizzato da stucchi e affreschi.
Un intervento di restauro conservativo avvenuto a fine '900 permette oggi di vedere il borgo nella sua autenticità originaria.
Pescarzo, che è frazione di Capo di Ponte, situata sul versante destro della Valle dell'Oglio, nella media Valcamonica, presenta un inurbamento antichissimo: sono state rinvenute tracce di abitazioni preistoriche e, poco lontano dall'abitato, si trova la località Bedolina con rocce incise. È qui la celebre incisione della Rosa Camuna.
Le vicende storiche di Pescarzo, sede di una vicinia, risultano collegate a quelle di Cemmo e al suo castello.

Ultimo aggiornamento: 21/03/2022 05:11:40
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE