Breno (Brescia) - Sono stati presentati i risultati del progetto Val.So.Vi.Ca. (Valorizzazione sostenibile della vitivinicoltura camuna) con partner il Consorzio Vini IGT Valcamonica, l'Università degli Studi di Milano, la Comunità Montana di Valle Camonica, ente gestore Parco Adamello, Fondazione Fojanini, e 20 aziende agricole della Valle Camonica. Il progetto è iniziato ad agosto 2019 e si conclude in questo mese. Alla presentazione dei risultati erano presenti Gian Battista Sangalli, direttore del servizio gestione del territorio della Comunità Montana di Valle Camonica, Davide Modina, dottorando dell'Università degli Studi di Milano e Sergio Bonomelli, coordinatore del progetto, che hanno sottolineato l'importanza e lo sviluppo del comparto vitivinicolo in Valle Camonica. Le aziende che vi hanno aderito sono: Monchieri, Concarena, Flonno, Scraleca, Carona, Zanetta, Le Terrazze, La Muraca, Fabio Foppoli, Sigala Fortunato, Togni-Rebaioli, Luscietti Maria Giulia, Agricola Vallecamonica, Medeghini Bianca, I Nadre, Moggio Walter, Rodella, Cascina Casola, Vi Bù, Cooperativa Il Cardo.
GLI OBIETTIVI - Il progetto aveva come obiettivi: studiare e proporre modelli viticoli ed enologici ottimizzati per la viticoltura camuna; aumentare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni vitivinicole; valorizzazione della vitivinicoltura camuna e del suo territorio. Inoltre ha affrontato due tematiche principali: la zonazione viticola della Valle Camonica e l'utilizzo di nuovi vitigni tolleranti le crittogame.
Sono stati analizzati due vitigni (Manzoni bianco e Merlot), 18 vigneti guida inseriti nelle principali unità pedologiche della valle, 380 campioni analizzati per determinare il decorso della maturazione tecnologica, 430 piante vendemmiate (e potate nella successiva stagione invernale), 430 campioni analizzati per determinare la maturazione tecnologica alla vendemmia, 162 campioni analizzati per determinare la maturazione fenolica alla vendemmia e 54 vinificazioni.
LA STORIA - Attualmente la viticoltura camuna, guidata dal Consorzio Vini Vallecamonica costituito nel 2003, può contare su 23 aziende che coltivano 142 ettari di vigneto, distribuiti in un comprensorio che si estende dall’anfiteatro settentrionale del lago d’Iseo fino a Edolo.
Si tratta di una realtà dinamica ed estremamente interessante che può contare su un territorio dalle molteplici sfaccettature, valorizzate dalla varietà e qualità delle produzioni enologiche. La viticoltura in Vallecamonica risaleprobabilmente al tempo dei romani, mentre la prima testimonianza scritta è stata trovata invece in un documento ecclesiastico datato 845. Nel momento della sua massima espansione, intorno agli anni '50 del '900, la viticoltura camuna poteva contare su 2500 ettari coltivati.
SITUAZIONE ATTUALE - Attualmente sono diversi i vitigni coltivati in Valle Camonica, tra questi Merlot, Marzemino, Nebbiolo, Manzoni Bianco, Chardonnay, Riesling e recentemente anche alcune varietà tolleranti le crittogame. Dopo un approfondito studio del mesoclima, del paesaggio e della litologia, il territorio viticolo della Valle Camonica è stato suddiviso in sei unità di pedopaesaggio, ossia unità di territorio con caratteristiche di clima, orografia e suolo accumunabili e in ciascuna di queste sono state indagate le risposte della vite. Come vitigni di riferimento sono stati scelti Merlot (bacca rossa) e Manzoni Bianco (bacca bianca), poiché presenti in modo lungo tutta la valle.