Speriamo che i carabinieri riescano a individuare i responsabili, ma nel frattempo riteniamo di dover fare la nostra parte affinché un atto così scellerato non si ripercuota negativamente sul flusso di persone che vengono a visitare le nostre montagne”.
Da qui la decisione: il Parco dell'Adamello si farà carico delle spese che gli automobilisti avrebbero dovuto pagare per il trasporto con il carro attrezzi e la riparazione delle gomme.
Il nuovo corso avviato dal Parco dell'Adamello ha, tra gli obiettivi, lo sviluppo della conoscenza e del turismo puntando sulle bellezze del territorio e sull’ospitalità della gente, non certo rappresentata dal gesto di chi ha pensato di tagliare le gomme a venti auto per risolvere i propri problemi.
“Siamo consapevoli che portare turisti in altura significa non solo far lavorare i rifugi – conclude l’assessore al Parco della Comunità montana -, ma anche dare l'opportunità agli allevatori di avere una ulteriore possibilità di vendita dei propri prodotti e di conoscenza delle proprie aziende. In futuro ci adopereremo affinché tutti acquisiscano questa consapevolezza e siano pronti a sfruttarla al meglio”.
Sull’episodio intanto continuano le indagini dei carabinieri: sospettati alcuni malgari della zona, che non avrebbero gradito l'afflusso e i numerosi posteggi dei turisti a ridosso dei loro terreni, non sono escluse comunque altre piste con un episodio che crea danni anche d'immagine a una zona che deve già convivere con un'estate resa ancora più difficile a livello turistico da lockdown e limitazioni anti-Covid.