Su molti pendii ripidi in quota è ancora probabile il distacco di medie e grandi valanghe con debole sovraccarico, mentre su ripidi pendii non ancora scaricati sono possibili distacchi di valanghe di dimensioni medie, in singoli casi grandi, asciutte in quota e umide al di sotto dei 2200 m.
Sulle Orobie Occidentali e le Prealpi indice MARCATO (3), in diminuzione: su alcuni pendii ripidi sarà ancora possibile provocare valanghe di medie dimensioni con debole sovraccarico; su pendii ripidi, esposti ad insolazione e non ancora scaricati, possibili distacchi di piccole e medie valanghe.
Nelle Orobie si sono create condizioni che già in passato hanno determinato incidenti di una certa gravità: il rigelo ha determinato una crosta di ghiaccio che può essere pericolosa se non affrontata con le competenze necessarie e un’attrezzatura appropriata. Nella zona bresciana, in Valtellina e in Valchiavenna molta neve in quota con accumuli importanti: il manto è ancora in fase di assestamento, quindi attenzione e cautela: consultate i bollettini ufficiali e rivolgetevi ai professionisti della montagna.
Il Soccorso alpino ha attivato tutte le componenti specializzate per questo tipo di situazione ma alla base della prevenzione c’è sempre la responsabilità personale: il rischio non è un fattore oggettivo, è determinato dai comportamenti, più o meno consapevoli e accorti, che i singoli mettono in atto.