"Due anni fa - spiega il consigliere di minoranza Severino Damiolini - avevamo manifestato non poche preoccupazioni in merito alle notizie che giungevano dalla Valtrompia relativamente alla chiusura degli impianti di teleriscaldamento di Collio e Marmentino, gestiti da una società controllata da Cofely del gruppo Gdf Suez (ora Engie) colosso mondiale del settore del gas naturale, esattamente come la società TSN che gestisce il teleriscaldamento nei comuni di Sellero e Cedegolo."
Dopo due anni di incertezza per gli utenti, la proprietà di Fravt (Fonti rinnovabili alta Valletrompia), la società "sorella" di TSN alla quale fanno capo le centrali a biomassa di Collio e Marmentino è passata ad un gruppo italiano che fa capo alle famiglie Minelli (Mantova), Bergonzi (Milano) e Lenisa (Bergamo) che ha garantito la continuità d'esercizio per l'impianto di Collio, mentre quello di Marmentino risulta ancora fermotturale.

"Se da un lato non possiamo che essere felici per i cittadini di Collio - continua Damiolini - che potranno continuare ad usufruire del servizio, dall'altro dobbiamo alzare nuovamente la soglia di attenzione in merito al futuro dell'impianto sellerese. Le analogie tra Sellero e la Valtrompia sono infatti fin troppo evindenti, è impossibile infatti non notare come il percorso che ha portato le centrali Valtrumpline nella mani della multinazionale francese sia stato pressoché identico a quello seguito da TSN".
La situazione economico finanziaria della ex municipalizzata sellerese non è delle più floride. Fin dalla sua nascita nel 2002 infatti l’azienda ha inanellato perdite che nemmeno le numerose ristrutturazioni hanno saputo contenere. Perdite che non sembrano destinate a cessare viste le previsioni per gli esercizi 2017, 2018 e 2019.
"Se analizziamo gli ultimi bilanci societari appare evidente come tutti gli indicatori di rischio (stabilità finanziaria, capacità di autofinanziamento, redditività, solvibilità) siano fortemente negativi ed evidenzino una situazione prossima al collasso - sottolinea Damiolini (nella foto) -. Da qui le nostre preoccupazioni: sono infatti centinaia le utenze pubbliche e private servite (a Sellero e Cedegolo) dall'impianto di TSN ed una possibile improvvisa chiusura dello stesso creerebbe grossi disagi sia agli utenti che agli enti pubblici". "Chiediamo al sindaco Bressanelli, socio e già presidente di TSN dal 2004 al 2009 a convocare immediatamente l'azienda per un audizione in seduta congiunta tra i consigli comunali di Sellero e Cedegolo - conclude Damiolini - in modo da far chiarezza sul futuro del servizio di teleriscaldamento nei due Comuni".