Temù (Brescia) - Un turismo moderno con sinergia tra pubblico e privato.
Francesco Bosco, già direttore generale di Adamello Ski e Funivie Campiglio e oggi consigliere comunale di minoranza a
Temù guarda al futuro dell'
Alta Valle Camonica e agli interventi per far compiere un salto di qualità al turismo camuno
(Francesco Bosco foto © MoniQue).
Francesco Bosco cose serve al turismo della Valle Camonica?
"Occorre puntare su un turismo di qualità, partendo da tre elementi fondamentali: visione, progettualità e servizi al cittadino. Visione perché dobbiamo tener conto della realtà attuale, dei cambiamenti climatici, quindi puntare su progetti che siano sostenibili sia economicamente sia ambientalmente, e soprattutto vanno garantiti servizi a chi sceglie di trascorrere la vacanza nelle nostre località".
Quali scelte vede percorribili per Ponte di Legno e Temù?
"Sono località apprezzate dai turisti, per questo devono mantenere un livello alto, puntare su un turismo di qualità, partendo da un'analisi della clientela.
Sono comunque preoccupato per il futuro, ad esempio Ponte di Legno che è il traino del turismo dell'Alta Valle Camonica conta pochissimi alberghi che offrono pensione completa perché la maggior parte delle strutture ricettive punta su B&B".
C'è un modello per l'Alta Valle Camonica?
"Punto di partenza: va avviata un'analisi di chi sceglie Ponte di Legno e Temù per la vacanza estiva e invernale, con quest'ultima che fa da traino. Poi, al termine dello studio e con tanto di dati alla mano, deve essere promossa una pianificazione e ritengo che - almeno nel periodo invernale - l'offerta del B&B non sia sufficiente ad attrarre ancor più turisti, vista anche la fascia e l'età di chi frequenta la nostre località".
E sui progetti di sviluppo?
"Tutto va inserito in un'ottica molto ampia. Il "Grande sogno" - per quanto mi riguarda - era il punto di partenza di uno sviluppo articolato che comprendeva anche le strutture recettive e che necessariamente doveva incontrare una collaborazione tra pubblico e privato. Inoltre le iniziative devono essere sostenute da interventi e promozioni su larga scala per raggiungere nuovi mercati, nazionali e internazionali".
Anche l'Alta Valle Camonica soffre di overtourism?
"Certamente. L'Alta Valle Camonica ha picchi di presenze ad agosto e fine anno, periodi di grande afflusso turistico e le strutture soffrono, oltre agli effetti sulla viabilità. Inoltre c'è l'effetto del turismo mordi e fuggi, un weekend, due - tre giorni, che non è ciò su cui deve puntare l'Alta Valle Camonica. Occorre offrire qualcosa di attrattivo al turista per avere presenze lungo l'intera stagione, estiva e invernale".
Quali soluzioni?
"Serve una cabina di regia, con pubblico e privato che camminino nella medesima direzione, pianificare interventi ad ampio raggio, dalla promozione agli eventi proposti sul territorio che devono integrarsi. Così, e con una visione complessiva, in Alta Valle Camonica il turismo farà un salto di qualità".
di Angelo Panzeri