Edolo (Brescia) -
Unimont a
Bruxelles per discutere del futuro delle
montagne europee. Il
13 e
14 giugno si è tenuta a
Bruxelles la conferenza finale del
progetto Horizon 2020 Moving -MOuntain Valorisation through INterconnectedness and Green Growth. L’esperienza di
Unimont, polo d’Eccellenza della Statale di Milano, che dalle montagne alpine coordina numerosi progetti europei, ha all’attivo due corsi di laurea sulla montagna e numerosissime attività di terza missione, è stata posta all’attenzione di esperti internazionali e membri della Commissione Europea, testimoniando una via concreta, oggi possibile, per promuovere il futuro delle montagne.
La conferenza “
A Future for Mountain areas in Post 2027 eu priorities" è stata l’occasione per mettere al centro del dibattito europeo le montagne e il loro posizionamento nelle prossime politiche ed interventi europei.
Un confronto di alto livello, dal quale emerge come la via maestra per le montagne sia l’investimento nelle persone, nelle competenze e nell’innovazione, in un quadro però che deve rispondere ad una visione “olistica” delle montagne, di sistema, oltre le politiche settoriali come quella rurale e di coesione che si occupano di questi territori, che richiede piuttosto l’istituzione di “politiche integrate” per questi territori ad alta specificità, similmente a quanto già in essere per le aree marittime dell’UE.
In questo contesto, la professoressa Anna Giorgi, responsabile di Unimont, è stata invitata a contribuire ad un panel di alto livello insieme a Eleftherios Stavropoulos dell’EU Joint Research Center e Klavdija Noemi-Ramsak della DG AGRI della Commissione Europea, moderato da Carla Lostrangio dell’Associazione europea per l’innovazione nello sviluppo locale (AEIDL).
La sfida è quella di saper rappresentare le istanze dei territori montani in modo strategico affinché emerga chiaramente il vantaggio che tutti possono trarre dalla “attivazione” delle aree montane, in termini di valore generato, ambientale, economico e sociale e dunque di competitività, e equità.
"Questa sfida chiama tutti i livelli della società, da quello locale delle montagne a quello dei centri, regionali e nazionali, e il contributo dell’Università e dei centri di ricerca è essenziale, per costruire solide, credibili e convincenti strategie per il futuro, basate sui dati, sul monitoraggio necessario a sistematizzare i processi, e sull’innovazione indispensabile a portare modernità tra le montagne", è il messaggio della professoressa Anna Giorgi al convegno.
Le possibilità offerte dalla capacità di innovare e applicare la tecnologia oggi disponibile alle sfide ambientale, socioeconomica e della governance delle montagne, è stato il principale messaggio emerso dal confronto, purché si lavori sulle priorità concrete per il livello locale. La necessità di istituire una specifica “piattaforma” per il monitoraggio dei dati sulle montagne è stata allo stesso tempo posta all’attenzione.
Unimont, è sempre di più riconosciuto come buona pratica, "di connessione concreta ed efficace tra le montagne e i centri della conoscenza, dei servizi e del potere, che dimostra come oggi sia davvero possibile spostare al centro ciò che e stato messo al margine. Si tratta “solo” di farlo".