Edolo (Brescia) - Nella
Giornata Internazionale della
Montagna un nuovo impulso al disegno di legge sulla Montagna, già approvato dal Senato della Repubblica.
Luca Masneri (nella foto), sindaco di
Edolo e membro del
Dipartimento della
Montagna di Forza Italia, auspica necessarie risorse economiche crescenti oltre a un’attenzione per le professioni della montagna e per i comuni montani.
Oggi,
11 dicembre, è la
Giornata Internazionale della Montagna, istituita dalle
Nazioni Unite nel
2003. Il tema di quest’anno è incentrato sull’individuazione di soluzioni sostenibili per il
futuro della
montagna: innovazione, adattamento, giovani e non solo.
Il Dipartimento della Montagna, recentemente istituito da Forza Italia, ha il chiaro intento di operare e prendersi cura della conservazione delle
montagne e della
promozione della loro peculiarità culturale e naturale. Una sfida che necessita di riforme e azioni concrete. In Italia sono oltre 4mila i Comuni appartenenti ad aree montane. Una ricchezza inestimabile in termini di biodiversità, risorse naturali, patrimonio paesaggistico e identità culturale.
Il sistema montagna necessita di misure stringenti in primis per attuare il ripopolamento delle aree interne montane. La valorizzazione delle filiere agroalimentari e ambientali per creare nuova occupazione.
L’innovativa gestione del patrimonio forestale e il mantenimento delle attività agrosilvopastorali. I dati Istat prevedono nei prossimi dieci anni una riduzione di abitanti nelle zone rurali del 5,5% (da 10,1 milioni di residenti e 9,5 milioni). L’Adapt sostiene che nel 2030 vi saranno 730 mila lavoratori in meno. Una tendenza che deve essere invertita con energia, attivando politiche e misure efficaci. Le comunità montane vanno connesse con infrastrutture materiali e digitali. La fiscalità deve essere vantaggiosa per famiglie e imprese che vivono e operano in montagna.
Il 31 ottobre l’Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge sulla valorizzazione delle zone montane. Il disegno di legge di iniziativa governativa mira a valorizzare il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle comunità montane.
Trattasi di misure dirette a sostenere le attività produttive, a fronteggiare il problema dello spopolamento e a consentire ai residenti di fruire dei servizi pubblici parimenti alle altre aree del territorio nazionale. In particolare, si richiede un riordino della normativa vigente in materia di agevolazioni, inclusi incentivi di natura fiscale, per i Comuni montani. Il sostegno all’agricoltura e all’allevamento locali, il contrasto dello spopolamento e la valorizzazione delle risorse naturali montane. Incentivi, inoltre, per medici e insegnanti, supporto per start-up giovanili e investimenti per i servizi essenziali.
In tal senso va apprezzato l’impegno del governo nel sostegno alle comunità montane, con l’obiettivo di attrarre investimenti e concedere a pari opportunità rispetto alle aree urbane. La necessità di garantire infrastrutture digitali e potenziare i servizi da remoto, nonché rimuovere le barriere per l’accesso alla banda ultra-larga. Politiche mirate a rafforzare l’economia locale e la qualità della vita.
L’iter per una nuova legge della Montagna, nazionale, prosegue, quindi a trent’anni dalla legge 97 del 1994. A disposizione gli oltre 200 milioni del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), che rappresentano un buon punto di partenza. In contrasto allo spopolamento e alla desertificazione delle attività commerciali e produttive, sostenendo l’ambiente e la digitalizzazione. Per questo nel DDL si prevedono misure volte a ridurre i divari economici e sociali e a garantire l’accesso ai servizi pubblici, a partire da istruzione e sanità, senza dimenticare l’accesso a poste e banche. Uno sguardo dedicato in particolare a giovani e famiglie, per stimolare la natalità e la residenzialità. Ora si attende l’avvio dell’esame alla Camera per proseguire il lavoro con convinzione.
Il sindaco di Edolo Luca Masneri, uno dei padri della nuova legge e membro del Dipartimento della Montagna di Forza Italia, non usa mezzi termini: “Il miglior augurio che si possa fare è che nel 2025 la legge venga definitivamente approvata ed entri in vigore. Un punto di partenza importante, anche se servono risorse crescenti perché i 100 milioni, dotazione annuale, fin qui indicati, sono una somma insufficiente. E’ fondamentale che le istituzioni lavorino compatte per centrare in primis due obiettivi: la valorizzazione delle professioni montane con le necessarie agevolazioni fiscali e la compartecipazione, da parte dei Comuni montani ai proventi dello sfruttamento delle risorse del territorio, a partire dall’acqua utilizzata ai fini idroelettrici, nel rispetto e tutela dell’ecosistema ambientale, per non parlare dell’IMU che lo Stato trattiene per oltre il 70%.