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Le Giornate Fai di Primavera riscoprono le bellezze di Malegno

Il programma di sabato 22 e domenica 23 marzo

Malegno - Giornate Fai di Primavera: appuntamenti a Malegno. Protagonista della edizione di marzo 2025 il Borgo di Malegno con la sua lunga storia.

Il grande evento culturale che valorizza il patrimonio storico, artistico, ambientale italiano è moolto atteso anche in Valle Camonica, offrendo l'opportunità di esplorare il territorio e scoprirne le ricchezze, sia attraverso luoghi noti come chiese, che spesso passano inosservati nonostante siano accessibili, sia attraverso luoghi meno conosciuti e normalmente non visitabili come case o aziende private.

Nell’edizione targata 2025 particolarmente importante per la celebrazione del 50esimo di fondazione sodalizio, il Gruppo FAI di Valle Camonica propone di aprire uno sguardo nuovo su quella che si è rivelata una fusione di eccellenze: Malegno. Situato nel cuore della Valle Camonica, incastonato tra le montagne, è un ricco paese di fondovalle in cui i tratti della storia e di un passato fiorente hanno lasciato profonde tracce, anche se il suo nome è famoso per celebre corsa automobilistica “Malegno-Borno”.

Malegno conserva incredibili tesori di architetture, di arte, di storia - osserva Alessandra Giorgi, Capo Gruppo FAI di Valle Camonica - In questo borgo proporremo esperienze di visita che rispecchiano il cuore del paese stesso e la sua lunga tradizione: una storia di assistenza, di lavoro, di cultura che si evolve affiancata da una vibrante comunità capace di promuovere la solidarietà fin dal medioevo”.

L'obiettivo è guidare i visitatori alla scoperta di queste ricchezze dalle 14.30 di sabato 22 a tutta la domenica 23. La collaborazione con l'Amministrazione Comunale, la Parrocchia, la Pia Fondazione di Vallecamonica e famiglie ha reso possibile la creazione di percorsi che mettono in luce l'autentica originalità di Malegno. “La proposta del FAI di organizzare le Giornate di Primavera a Malegno è stata accolta con enorme piacere dalla nostra amministrazione, onorandoci per l’attenzione dimostrata - commenta il sindaco Matteo Furloni entusiasta di ospitare le Giornate di Primavera - Le giornate FAI rappresentano un’occasione eccezionale per conoscere luoghi di notevole pregio storico-artistico e rilevanza sociale raramente accessibili". Un impegno davvero fattivo da parte di tutta la compagine amministrativa che ha espresso - e continua ad esprimere - il pieno sostegno nell'aiutare i volontari del FAI sia nella fase organizzativa che in quella di formazione che della gestione.

"Ci siamo spesi al massimo per rendere agevole il lavoro dei volontari e assicurare che tutto possa procedere al meglio - aggiunge la vice Sindaca Alessia Serini - Abbiamo messo in campo tutte le nostre energie e competenze per promuovere al meglio le bellezze presenti nel nostro territorio. Un’opportunità che il FAI ci ha regalato per celebrare la bellezza e l’arte di Malegno.

In un clima di totale collaborazione è stato possibile proseguire anche un progetto che sta particolarmente a cuore al Gruppo FAI di Valle Camonica, ovvero l’apertura straordinaria il sabato mattina per i giovani studenti degli Istituti Comprensivi vicini: una esperienza che vuole avvicinare i più giovani alla bellezza ed alla conoscenza del territorio; una crescente consapevolezza, presupposto della conservazione futura. “Ad oggi sono più di 200 i bambini e ragazzi delle scuole medie che, accompagnati dai loro insegnanti, visteranno alcuni dei beni proposti nel corso delle “Giornate” - racconta Elisa Guizzetti, referente per la Scuola del Gruppo valligiano -. A loro sarà consegnato anche un piccolo passaporto che riporterà tutti i beni proposti: ad ogni visita (sia fatta con la scuola che con i genitori nel pomeriggio di sabato e nella giornata di domenica) sarà apposto un timbro. Chi completerà il suo “Passaporto per la cultura” raccogliendo i 6 timbri riceverà un premio”.

Un progetto per i giovani che si affianca a quello maggiormente coinvolgente degli “Apprendisti Ciceroni”, gli studenti del Liceo Golgi di Breno - con la professoressa Alessandra Pedersoli - che guideranno i visitatori attraverso percorsi di approfondimento che includono elementi di urbanistica, architettura, arte e molto altro. “Tutte queste iniziative sono state realizzate grazie a un lavoro di rete e di squadra - riprende la Capo GruppoSinergie attivate con gli Enti pubblici (dal comune alla Comunità Montana di Valle Camonica), con la Parrocchia, la famiglia Nobili che dobbiamo ringraziare per aver aperto le porte di casa con la massima disponibilità. Un doveroso e speciale ringraziamento va tutti i formatori: Oliviero Franzoni, Alessandra Pedersoli, Flora Peluchetti, ma gratitudine particolare va rivolta a Claudio Furloni, prezioso storico malegnese che ha saputo tradurre la conoscenza in percorsi di visita”. “Ogni edizione (sia in primavera che in autunno) è una splendida opportunità per far conoscere la nostra Valle, vero scrigno di natura, arte e bellezza non solo ai turisti e ai visitatori che vengono da fuori, ma anche a chi ci vive che non sempre ha la corretta percezione e conoscenza di tutto questo patrimonio – dichiara Priscilla Ziliani, Assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica- Grazie a tutti i volontari del FAI per il lavoro prezioso per la valorizzazione del nostro territorio”.

I luoghi che saranno raccontati dai volontari FAI nelle Giornate di Primavera 2025 saranno quindi: Archivio del Pio Luogo degli Esposti, Casa Nobili; Chiesa di Sant’Andrea Vecchia; Chiesa di Santa Maria al ponte; Sulle tracce della memoria: il Cimitero

Riservata ai soci Fai: sulle tracce della memoria: il Borgo A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali

Archivio del Pio Luogo degli Esposti. Durata del percorso: 30 minuti Punto di ritrovo: Via Lanico, 2 - Ampio parcheggio Il Pio Luogo degli Esposti di Malegno, fondato nel 1731 in Val Camonica, era una struttura destinata ad accogliere i bambini abbandonati, un fenomeno comune nell'epoca pre-industriale a causa di difficoltà economiche e sociali. Promosso dalla Chiesa e dalle autorità locali, offriva assistenza ai neonati, spesso lasciati davanti alla ruota dell'istituto, garantendo loro cure e, in alcuni casi, affidamento a famiglie locali per lavori domestici e agricoli. La struttura, di impronta religiosa, svolse un ruolo chiave nell'assistenza infantile, seppur con rigide regole. Le difficoltà economiche aumentarono il sussidio pubblico per incentivare l'accoglienza dei bambini. Oggi, il suo archivio è conservato presso la Pia Fondazione di Valle Camonica, che continua l'opera di sostegno sociale, principalmente verso anziani e persone con disabilità. Il Pio Luogo resta una testimonianza storica della solidarietà comunitaria e dell'evoluzione dell'assistenza sociale in Italia? Nel Pio Luogo degli Esposti di Malegno, attraverso documenti, oggetti e materiali storici, verranno narrate le storie di coloro che furono accolti tra queste mura. Ogni pezzo, ogni testimonianza racconta la vita di un bambino abbandonato, ma anche la storia di una pratica che oggi è in disuso. L'importanza di questi racconti risiede nel fatto che permettono di rivivere, attraverso la memoria, l'esperienza umana di un passato spesso nascosto. Ascoltare queste storie, contestualizzate da materiali autentici, offre la possibilità di riflettere sulla condizione sociale di un'epoca e di comprendere l'evoluzione delle politiche di accoglienza. Gli oggetti, come vestiti e documenti, sono testimoni silenziosi di un mondo che non esiste più, ma che ha segnato il destino di molti. Ogni storia di bambino esposto, raccontata con la profondità di un'esperienza viva, evoca emozioni forti, e restituisce un frammento di storia locale che ancora oggi fa riflettere sul valore dell'accoglienza e della solidarietà. La narrazione di questi eventi, unita agli oggetti conservati, regala un'esperienza di scoperta unica, che rende viva una pratica antica che ha segnato la storia di Malegno e non solo (foto credit Fai Valle Camonica).

Casa Nobili. Durata del percorso: 35 minuti .Punto di ritrovo: Via Lauro, 14 Malegno, con originiromane, deve il suo nome a un violento scontro del 1156 tra Borno e Lozio, legato ai conflitti tra guelfi e ghibellini.
Il borgo prosperò nei secoli grazie a influentifamiglie nobili. Tra i suoi edifici storici spicca la dimora della famiglia Nobili, anticamente appartenuta ai Rizzieri(XVII secolo) e poi ai Caprani (XIX secolo), testimoniando le trasformazioni sociali e architettoniche del paese. La casa, con il suo portale seicentesco in arenaria, eleganti balconi settecenteschi e interni decorati, conserva un patrimonio artistico di pregio. Il salone principale presenta affreschi neoclassici con scene mitologiche, una volta decorata e un camino settecentesco in marmo rosa. Il palazzo include anche una galleria che conduce al giardino, una stüa in legno e una cucina con volte originali. Oggi, la famiglia Nobili preserva questo importante simbolo della storia locale.

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, questa storica dimora offrirà un'esperienza unica per scoprire un luogo ricco di storia e bellezza, in cui le storie delle famiglie si intrecciano con quelle del borgo. Durante la visita, i partecipanti attraverseranno l'androne con volte a botte e il portico, la maestosa scala e ammireranno il salone affrescato, impreziosito dal camino e dal pavimento. La visita proseguirà attraverso la galleria, il cortile, il giardino e il vigneto attraversando un ponticello coperto con feritoie che consentono di guardare indisturbati la strada sottostante. Per la prima volta, la casa Un solitamente riservata alla famiglia, si apre anche agli occhi di visitatori esterni, permettendo di immergersi in un patrimonio unico e di conoscere le storie delle nobilifamiglie che l'hanno abitata.

Chiesa di Sant’Andrea Vecchia. Durata del percorso: 30 minuti Punto di ritrovo: Via Sant’Andrea Immerso nella Valle Camonica, il borgo di Malegno unisce natura e storia, con la Chiesa di Sant’Andrea Vecchia come simbolo della sua tradizione religiosa. Edificata nel XII secolo e ampliata nel XV secolo, divenne insufficiente per la comunità, portando alla costruzione della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo (1706-1760). Nel 1878, fu ceduta alle suore canossiane, mantenendo un ruolo spirituale e culturale centrale. Di stile romanico, la chiesa si distingue per il portale cinquecentesco in pietra di Sarnico, un altro quattrocentesco in pietra Simona e preziosi affreschi esterni, tra cui un San Cristoforo monumentale e scene della vita di Simonino di Trento (XV-XVI secolo). L’interno conserva decorazioni sacre e pitture di pregio, testimoniando secoli di trasformazioni artistiche e culturali della Val Camonic. Molto amata dalla comunità di Malegno, la Chiesa di Sant'Andrea Vecchia si apre in tutto il suo splendore durante le Giornate FAI di Primavera. In questa occasione, i visitatori possono ammirare dettagli spesso inaccessibili, come gli affreschi restaurati e le decorazioni interne. La visita è resa speciale aneddoti legati alla sua storia, inclusi i segreti delle rappresentazioni pittoriche. Partecipare alle Giornate FAI di Primavera significa riscoprire un luogo unico, dove l'arte dialoga con la spiritualità e il paesaggio, offrendo un'esperienza di profonda connessione con la Valle Camonica.

Chiesa di Santa Maria al ponte. Durata del percorso: 25 minuti Punto di ritrovo: Via Cavour 17 La Chiesa di Santa Maria al Ponte, situata vicino all'antica Civitas Cammunorum, sorge su un antico tempio pagano e divenne cappella cristiana dopo i decreti teodosiani del 380 d.C.. Grazie alla sua posizione strategica presso il ponte consolare della via Valleriana, fu un importante crocevia commerciale e spirituale, trasformandosi nei secoli con l'influenza benedettina e degli Umiliati. La chiesa presenta una stratificazione di stili: conserva un campanile romanico (XIII-XIV secolo), una navata gotica con portale in pietra Simona (1340) e affreschi di grande valore, tra cui la Natività di Domenico Carpinoni (1609). I graffiti devozionali e le immagini votive medievali testimoniano una profonda spiritualità popolare. La sua dedicazione alla Madonna si lega al vicino brefotrofio, rafforzando il suo ruolo di luogo di fede e protezione. Un monumento che intreccia arte, storia e devozione, riflettendo l'identità della comunità valligiana. Durante le Giornate FAI, la chiesa di Santa Maria al Ponte offre un viaggio nella storia religiosa e artistica della Valle Camonica, strettamente legata alla romanità caratteristica delle Civitas Cammunorum e alla presenza del brefotrofio, pio Pio Ospizio, ora Pia Fondazione di Valle Camonica. Il percorso di visita include la scoperta degli affreschi medievali e barocchi, i dettagli dell'architettura romanica e gotica, e curiosità storiche come i graffiti sul mantello di San Giacomo. Un'occasione unica per ammirare opere poco note, come la Madonna con Bambino e la Natività del Carpinoni, e per immergersi in un luogo che racchiude storie di arte e di persone. Visitarla significa toccare con mano un passato ricco di spiritualità e cultura, in uno scenario di straordinaria suggestione.

Sulle tracce della memoria: il Cimitero. Durata del percorso: 30 minuti Punto di ritrovo: Via M. Vertua Ampio parcheggio. Visitare un cimitero significa non solo rendere omaggio ai defunti, ma anche riscoprire la storia, l’arte e le tradizioni di una comunità. Ogni tomba, epigrafe e monumento racconta frammenti di identità collettiva e testimonia le trasformazioni sociali e culturali di un territorio. Il cimitero di Malegno, spostato all’esterno del paese in epoca napoleonica, rappresenta un vero e proprio scrigno di memoria. Nel 1934, venne ampliato e riorganizzato per accogliere nuove sepolture, segnando un’evoluzione urbanistica significativa. Nello stesso anno, fu inaugurato il monumento ai caduti, simbolo del ricordo condiviso, a cui si aggiunse successivamente la Cappella dedicata ai Caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Il percorso proposto non solo ci permette di esplorare il cimitero come luogo di memoria collettiva, ma ci invita a riflettere sul legame tra arte, fede e storia locale. Un’esperienza che, tra monumenti, tombe e opere d’arte, ci fa riscoprire il valore della memoria e dell’identità di una comunità. Il percorso nel cimitero di Malegno ci porta a scoprire importanti testimonianze storiche e artistiche. La Cappella Bonettini, con la sua eleganza sobria, riflette il prestigio della famiglia Bonettini nella storia locale. Segue la Cappella delle Vittime delle Due Guerre Mondiali, spazio di memoria che invita alla riflessione sulla brutalità della guerra e sull’importanza della pace. Proseguiamo con la tomba di Aldo Caprani, partigiano e deputato all’Assemblea Costituente, simbolo del suo impegno per la libertà e la democrazia. Nella Cappella dei Sacerdoti ammiriamo la vetrata La Veglia dei Morti di Franca Ghitti (1975), ispirata all’iconografia medievale del Giudizio Universale, che esprime un’intensa riflessione sulla vita e la spiritualità. Infine, uscendo dal cimitero, incontriamo la Stele della Peste Petecchiale, monumento che ricorda un’epidemia devastante e simboleggia la resilienza della comunità di Malegno.

Sulle tracce della memoria: il Borgo. Durata del percorso: 50 minuti Punto di ritrovo: Piazza Padre Zaccaria Casari Malegno, borgo della Val Camonica, incanta con le sue stradine acciottolate e il legame profondo tra storia e natura. Circondato da montagne e attraversato dal fiume Lanico, il paese conserva un'anima antica, testimoniata da palazzi in pietra, portali storici e fontane secolari. La lavorazione del ferro, eredità medievale, ha segnato l’economia locale, mentre la viticoltura e l'agricoltura riflettono tradizioni comunitarie radicate. Tra i simboli del borgo, Casa Bonettini e il murales di Borondo, che intreccia passato e presente, offrono un viaggio nella memoria e nell’identità di Malegno. La quiete del borgo invita il visitatore a fermarsi, respirare e immaginare la vita di un tempo in queste strade in cui il rumore del ferro si alternava a quello dell’acqua che scorre nelle tante fontane antiche che caratterizzano il percorso. La passeggiata storica nel borgo di Malegno, avrà inizio ai piedi della maestosa Chiesa di Sant’Andrea Nuova per entrare nel cuore del centro storico. Camminando tra stradine strette e più ampi spazi, il visitatore incontrerà scorci suggestivi e panorami inattesi, tra le montagne e il torrente Lanico che scorre tumultuoso. Ogni angolo, ogni palazzo racconta storie di tradizioni antiche, storie che si legano alle famiglie, aneddoti che da sempre caratterizzano i piccoli borghi montani. Una autenticità che scorre nell’acque delle fontane, che vive nelle pietre, che racconta un paese nel cui stemma è scritto “Mites Terram Possident”; una mitezza che è memoria, che è esperienza, che dialoga tra il passato e il contemporaneo con il murales di Borondo, con le sue tonalità rosse e il paesaggio evocativo. Malegno è un viaggio che affascina per la sua armonia tra storia, arte e natura, un luogo da scoprire chi cerca un’esperienza originale e suggestiva.
Ultimo aggiornamento: 12/03/2025 11:20:51
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