Lozio (Brescia) -
"Hai una seconda casa a Lozio?, trasformala in un'opportunità per te e contribuisci alla valorizzazione del tuo territorio e della tua comunità con il progetto Ospitar". E' il messaggio del
Comune di
Lozio, un appello ai
proprietari di seconde case di entrare a far parte del circuito di
ospitalità diffusa, mettendo a rendita il proprio immobile, valorizzandolo e contribuendo allo sviluppo locale.

Il
Comune di
Lozio, in collaborazione con
Orobiestyle, offre la possibilità di entrare a far parte di un circuito di ospitalità diffusa.
Il progetto "Ospitar", avviato nel 2018 in Trentino, sta crescendo anche in Valle Camonica, vi hanno aderito Borno, Ossimo, Darfo Boario Terme, Malegno, ora Lozio e in futuro Ceto.
Ospitar offre un modello di accoglienza che risponde alle nuove esigenze dei viaggiatori: Turismo di prossimità: la ricerca di destinazioni meno affollate e a contatto con la natura è in costante crescita; Smart working: la possibilità di lavorare da remoto ha favorito soggiorni più lunghi in montagna e Turismo di resilienza: la montagna diventa un rifugio per chi cerca climi più freschi e aria pulita.
Con Ospitar le abitazioni private, spesso sottoutilizzate, vengono trasformate in alloggi per i turisti, generando benefici economici e sociali per la comunità. A Borno il progetto ha già censito 1067 seconde case, un patrimonio importante che il Comune punta a rimettere a valore guardando all’accoglienza temporanea e in generale al settore dell’ospitalità. Nelle prossime settimane, al termine della ricognizione effettuata sul territorio di Lozio per risalire al numero esatto di seconde case presenti, sarà organizzata una serata per illustrare il progetto e rispondere alle domande degli interessati.