Breno - È in programma domani - martedì 9 maggio - a Breno (Brescia) il convegno di chiusura del progetto MI.FI.SSO: Microrganismi autoctoni e Fitodepurazione per la Sicurezza e la Sostenibilità del burro e dei formaggi a latte crudo prodotti in Valle Camonica e nel Sebino Bresciano. Un territorio dove tradizione, qualità, e sicurezza alimentare devono necessariamente essere coniugate con la sostenibilità ambientale, nell’ottica di garantire la permanenza di questa attività antropica tradizionale e la conservazione dell’ambiente e del paesaggio culturale in cui si realizza.
IL PROGETTO - Avviato nel 2019, è stato realizzato nell'ambito dall'operazione 16.1.01 "Gruppi Operativi PEI" del Programma di sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia. Responsabile del progetto è il Consorzio per la tutela del formaggio Silter Dop, con la collaborazione di: Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione, e l’Ambiente dell’Università` degli Studi di Milano (DeFENS–UNIMI), Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPA-CNR) sede di Milano, Comunità Montana di Valle Camonica – Ente gestore del Parco dell’Adamello, Cissva Società Cooperativa agricola, Azienda agricola Andrea Bezzi, Azienda agricola Oscar Baccanelli, Azienda agricola Prestello delle sorelle Bettoni, Azienda agricola Giovanni Ducoli e Azienda agricola Vittorio Spandre.
L'ATTIVITA' - Sul territorio della Valle Camonica e del Sebino Bresciano sono presenti 6.500 bovine per una produzione annua di 33.000 tonnellate di latte. Gli allevamenti conferiscono il latte alle cooperative o trasformano il proprio latte in circa 170 caseifici, di fondovalle o di malga. In molti caseifici di fondovalle e in tutte le malghe viene trasformato esclusivamente latte crudo per produrre formaggi semigrassi (Silter DOP e formaggi a breve stagionatura) e burro con la panna cruda di affioramento proveniente dalla loro lavorazione.
Annualmente in Valle Camonica e nel Sebino Bresciano si producono circa 500 tonnellate di formaggi a latte crudo e breve stagionatura, per un valore di oltre 3 milioni di euro, e circa 180 tonnellate di burro da crema cruda per un valore di circa un milione 400mila di euro. Complessivamente, questi prodotti sviluppano un valore economico pari al 50% del totale originato dalla filiera lattiero-casearia camuna e sebina.
L’impiego di latte o crema crudi necessita di una razionale gestione di materie prime e processi al fine di coniugare qualità e sicurezza con tecniche tradizionali di lavorazione.