Darfo Boario Terme (Brescia) - Scontro in Consiglio comunale, la minoranza si compatta e vota contro i progetti avanzati dalla Giunta guidata dal
sindaco Dario Colossi, in particolare sull'"
Hotel Mina".
Il Comune di
Darfo Boario Terme ha approvato ieri, con il voto della sola maggioranza, l’acquisizione dell’hotel Mina per un costo complessivo di 530.000 euro al fine di realizzare un social point ed un ostello per studenti e docenti. Il progetto ha visto la contrarietà compatta della
minoranza che ne ha contestato
tempi, costi e
opportunità progettuale.
“Operazione Mina: un colosso senza progetto vero”, è quanto dichiarato dai consiglieri di minoranza in un documento articolato sul progetto.
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Come consiglieri di minoranza ribadiamo la nostra contrarietà al progetto “Hotel Mina” proposto dalla maggioranza e approvato con una variazione di bilancio che non tiene conto delle reali priorità della nostra comunità. Questo progetto, che prevede la trasformazione di un ex albergo in ostello, richiede un investimento complessivo di 530.000 euro, di cui: 200.000 euro da Regione Lombardia destinati ai distretti del commercio; 200.000 euro di mutuo (e quindi di debito) e 135.000 euro di maggiori entrate fiscali (utilizzano quindi soldi delle tasse dei darfensi)", sottolineano i consiglieri comunali di minoranza
Irene Abondio (capogruppo Forza Italia),
Giacomo Franzoni (capogruppo Lista Civica),
Paola Abondio, Claudia Polini e
Francesca Benedetti (capogruppo Lega e Liste civiche).
"Pur riconoscendo l’importanza di sostenere il turismo - proseguono i consiglieri di minoranza - crediamo che questo intervento sollevi troppi interrogativi e che le risorse economiche destinate al progetto potessero essere impiegate in maniera più efficace per rispondere ai veri bisogni della città".
Ecco i punti critici del progetto avanzati dai consiglieri di minoranza
Un progetto privo di basi solide
"Ciò che più ci preoccupa è l’assenza di un adeguato studio di fattibilità e di un piano gestionale chiaro. Non sappiamo come verrà gestita la struttura, chi ne sosterrà i costi operativi e, soprattutto, quale reale beneficio possa portare alla nostra comunità.
Un investimento di questa portata dovrebbe basarsi su analisi dettagliate e trasparenti, cosa che in questo caso manca completamente.
Oltre a non esserci traccia di alcun business plan su spese future, investimenti e piani di rientro, l'unico documento a corredo della delibera è una perizia di stima che non analizza in alcun modo lo "stato di salute dell'edificio" e che ipotizza un mero costo degli adeguamenti di più di 800.000 € a cui andranno aggiunti tutti i costi (non preventivati) per renderlo utilizzabile e fruibile per il progetto.
Inoltre, non è stata fatta una manifestazione di interesse per valutare soluzioni alternative. In un territorio come il nostro, esistono altre strutture alberghiere che avrebbero potuto essere riconvertite a un costo inferiore, garantendo magari un risultato altrettanto valido. A questo si aggiunge il fatto che non è stato coinvolto alcun ente comprensoriale per condividere le responsabilità e i benefici di questo progetto, lasciando interamente sulle spalle dei cittadini di Darfo Boario il peso economico di questa operazione".
Un paragone che fa riflettere
"Fa specie osservare come questa stessa amministrazione non abbia adottato un approccio simile con l’albergo Due Fonti, un immobile dal costo decisamente inferiore, che poteva essere destinato a parcheggi a beneficio della Frazione di Gorzone, una zona che soffre da tempo della carenza di spazi per la sosta. Questo dimostra una mancanza di coerenza nelle scelte e nella visione strategica".
Il ruolo del Comune e del privato
"Siamo convinti che il Comune non debba sostituirsi al privato, ma debba piuttosto creare le condizioni per farlo lavorare e prosperare. Il compito di un’amministrazione non è realizzare strutture ricettive, ma incentivare e sostenere gli operatori del settore attraverso politiche mirate, infrastrutture adeguate e una pianificazione urbanistica che favorisca lo sviluppo economico del territorio".
Un uso migliore delle risorse
"Invece di impegnare risorse pubbliche in un progetto incerto, queste potevano essere utilizzate per sostenere il commercio locale, che rappresenta uno dei motori principali della nostra economia, o per riqualificare spazi pubblici che necessitano di interventi urgenti. Questi sarebbero stati investimenti più immediati, inclusivi e con benefici certi per tutta la comunità. Non possiamo accettare che i soldi dei cittadini siano spesi per un progetto così aleatorio, senza basi solide e senza chiarezza. Chiediamo alla maggioranza di rivedere questa scelta e di aprire un confronto con la cittadinanza e le parti interessate, affinché le risorse vengano destinate a interventi più strategici e prioritari per il nostro paese"
"Ribadiamo il nostro impegno per scelte responsabili e trasparenti, orientate al bene della collettività e non a iniziative che rischiano di rivelarsi insostenibili per il futuro", concludono i consiglieri comunali di minoranza Irene Abondio, Giacomo Franzoni, Paola Abondio, Claudia Polini e Francesca Benedetti.