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Servizi socio-sanitari e piano di zona della Valle Camonica

Primo incontro presieduto da Paolo Erba, presidente dell'assemblea dei sindaci, e intervento dell'assessore Mirco Pendoli

Breno (Brescia) - E' stato presentato il percorso verso la redazione del Piano di Zona 2025-2027 della sanità. Insieme all’ASST e alle altre realtà socio-sanitarie di Valle Camonica, da mesi l’ATSP è impegnata nel coordinare e gestire un lavoro partecipato, dal quale emerge questo percorso.

I punti salienti di quanto è stato presentato nel corso dell'incontro, presieduto da Paolo Erba, presidente dell’assemblea dei sindaci. L’assessore di Comunità Montana alle Politiche Sociali, Mirco Pendoli, ha sottolineato come "da qui parta un percorso che coinvolgerà tutti per trovare risposte concrete. Un percorso nel quale la Comunità Montana s’impegnerà a fare la sua parte".

Il Piano di Zona è il principale documento strategico di programmazione territoriale in cui ricomporre le visioni, le strategie e le attività messe in campo dai vari Enti e dalla comunità tutta in tema di welfare locale. Il Piano, figlio della legge 328/2000, indica gli interventi socio-sanitari che un territorio esprimerà nel corso della triennalità di competenza.

Per la Valle Camonica si tratta di un lavoro importante, che parte dal presupposto di come il welfare comunitario sia un modello per far prosperare e rendere sostenibile il welfare locale, rendendo il territorio competitivo. Il welfare viene qui visto come un bene comune, frutto dell’impegno complementare di pubblico e privato, individuo e istituzione, nella realizzazione del benessere dell’intera comunità.

La vera sfida culturale che ci troviamo di fronte è rappresentata ora dal passare da una tendenza operativa già nella fase di stesura, ad un approccio dei laboratori e dei loro esiti prettamente strategico.

I Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, abbreviati in LEPS, derivano dalla l. 234/2021 e, come indicato dalla dgr 2167/2024, vanno inclusi nella pianificazione strategica. Sono 17, obbligatori, uniformi sul territorio ed orientati alle prestazioni.
Sono garantiti per tutti i cittadini e sono rigidi in quanto normati e poco adattabili al contesto. Si tratta di aree di policy indicate da Regione Lombardia e orientate a categorie di bisogno o di servizi.
Un aspetto che accentua le diversità tra portatori di bisogno diversi e la parcellizzazione dei servizi.

Per favorire la ricomposizione delle risorse e degli interventi, a livello di Valle Camonica si è scelto di lavorare su quattro aree tematiche che interessano tutti i cittadini, portatori di bisogni e non.
Tali aree sono state individuate come base della struttura di governance del nuovo Piano di Zona e rappresentano la chiave di analisi con cui verrà realizzata la mappatura dei servizi e dei progetti già presenti sul territorio.

Ecco le 4 aree, con i rispettivi oggetti di lavoro:
ABITARE - Avere la disponibilità di un alloggio E la possibilità di vivere bene in esso, anche a fronte di specifiche esigenze di cura.
LAVORO - L'attività lavorativa non solo come ingrediente necessario al sostentamento di una persona ed al suo sviluppo professionale, ma anche come attività di inclusione sociale e di emancipazione.
MOBILITÀ - La possibilità di spostarsi sul territorio, che significa garantire autonomia, socialità, accesso ai servizi, opportunità.
GIOVANI - Come promuovere la crescita sana, la possibilità di vivere esperienze significative e l'inserimento dei giovani nel tessuto della Valle Camonica.

Elemento centrale dell'impianto di governance saranno i 4 laboratori, uno per area tematica. I laboratori costituiranno il luogo principale di confronto, di lettura di rischi e bisogni, di pianificazione strategica, integrazione socio-sanitaria e monitoraggio.

Ciascun laboratori avrà un coordinatore specifico: una figura tecnica di fondamentale importanza per il buon funzionamento del processo.
Dai laboratori gemmeranno i gruppi di lavoro, che potranno anche a dare vita a progettazioni congiunte tra più aree tematiche, a seconda delle esigenze riscontrate.
Il Coordinamento di integrazione del Piano di Zona avrà invece funzione di confronto politico, raccordo tra gli attori e la regia complessiva per dare piena operatività ai laboratori. Si occuperà della narrazione dell'esperienza del Piano di Zona ai vari livelli istituzionali e verso la cittadinanza.
L'Ufficio di Piano si concentrerà sul supporto tecnico. Tra le sue funzioni ci saranno la realizzazione e l'aggiornamento della mappatura di servizi e progetti in essere nei quattro ambiti e il compito di garantire la realizzazione dei LEPS.
Infine, la Cabina di Regia ATS (che tra gli altri compiti coordinerà gli attori), l'Assemblea dei Sindaci e il Comitato dei Sindaci si occuperanno principalmente di fornire indirizzo strategico e supervisione ai lavori.
Ultimo aggiornamento: 16/10/2024 09:26:30
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