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Temù, al cinema Alpi la proiezione del film Vermiglio

In sala da giovedì 19 settembre a domenica 22

Temù (Brescia) - Il Cinema Alpi sarà tra le poche sale selezionate in Italia per l'uscita nazionale di "Vermiglio", il film di Maura Delpero che ha conquistato la critica, vincitore del Leone d'argento al Festival del Cinema di Venezia.

"Come per "Pericolosamente Vicini" credo molto in questo film perchè racconta la nostra storia, nei nostri luoghi, con la nostra lingua", sottolinea Giovanna Cremonini, titolare del cinema Alpi di Temù.

Il film "Vermiglio" sarà in sala al Cinema Alpi: giovedì 19 ore 18 e ore 21; venerdi 20 ore 21; sabato 21 ore 18 e ore 21 e domenica 22 ore 18 e ore 21

Prevendite aperte: https://www.webtic.it/#/shopping?action=loadLocal&localId=5212 o www.cinemaalpi.it

Maura Delpero racconta nel film la storia una famiglia nel paesino montano di Vermiglio, in Val di Sole, dove era originario suo nonno, e ha vissuto suo papà. Siamo sul finire della guerra, i soldati ancora muoiono, i lumi vanno ancora spenti quando passano gli aerei, ma i tedeschi, i tedeschi non verranno più qua. La famiglia nasconde un disertore.
Il disertore ha salvato un cugino, il figlio della sorella del capofamiglia. Il disertore siciliano lo ha portato sulle spalle, altrimenti sarebbe morto. La famiglia lo accoglie perché come dice il capofamiglia, maestro elementare, la vigliaccheria è difficile da definire. La vigliaccheria dipende. La vigliaccheria, racconta il film, o così mi pare, è il non saper dire le cose a quelli che si amano, si dicono di amare o ci si trova ad amare. Vermiglio è un film sulla reticenza, sulla vergogna, sui segreti che crescono, come figli - e come figli qualcuno muore, perché c’è la guerra, perché guarire non è sempre possibile e talvolta nemmeno curare, solo consolare - all’interno di una famiglia che ha delle aspirazioni. Bisogna eccellere, possiamo farne studiare solo una. Vermiglio è un film sulle insidie dell’amore che, in tempi di pace hanno una forma e in tempi di guerra l’obiettivo di farti sopravvivere. Le donne di questo film sono avventurose, rispondono ai mariti anche se portano il pane a casa, partono e tornano per capire qualcosa che forse non capiranno, si fanno suore, studiano.

"Viva Maura Delpero, viva i dialoghi, viva le facce, viva le inquadrature che lente lente si muovono poi, inesorabili, come certi destini, viva la cultura che è quella cosa che ti consente di fare la differenza tra capire e giustificare", è il commento della critica.
Ultimo aggiornamento: 17/09/2024 08:13:23
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