Cles - In Val di Non è di nuovo tempo di fioritura. I meleti si vestono a festa dipingendo ancora una volta la tradizionale distesa bianca dalle sfumature rosa, un manto naturale composto da 10 miliardi di gemme che addobbano gli alberi più iconici del territorio. Uno spettacolo difficilmente dimenticabile per i visitatori che, come di consueto, affollano la valle e le sue colline approfittando delle proposte turistiche dedicate alla celebrazione della fioritura. Ma anche un richiamo irresistibile per le api, protagoniste di una sinergia naturale dagli effetti strepitosi.
Lo sanno bene le migliaia di agricoltori riuniti nel Consorzio Melinda che ogni primavera creano una preziosa sinergia con gli apicoltori, collocando tra i meleti migliaia di alveari. Agli insetti, ovviamente, è affidato il compito di rifornire di polline i fiori dei meli innescando il processo di crescita dei frutti e garantendo la qualità di questi ultimi. “Quello rappresentato dalle api e dalle piante è un esempio di mutuo scambio virtuoso con un eccellente impatto sul prodotto finito - spiega Simone Dalpiaz, responsabile dell’Ufficio Qualità di Melinda (primo video) -.
Dall’accresciuta impollinazione, infatti, le mele traggono evidenti benefici in termini di calibro e forma”.
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Il commento di Marco Facchinelli, associazione apicoltori trentini
Ma i meleti in fiore, si sa, sono anche un’attrazione turistica per il territorio, un evento di grande richiamo che spinge ogni anno migliaia di visitatori a raggiungere la Val di Non per vivere il fascino di un’immersione cromatica unica. E non mancano, va da sé, le iniziative pensate per dare ancora più valore a questa esperienza. Tra queste MelaGiro, la passeggiata guidata alla scoperta delle meleti in fiore in programma ogni sabato, fino al 4 maggio, presso il percorso ludico/didattico AlMeleto di Romallo e a Caldes, in Val di Sole, dove lo spettacolo dei meleti in fiore si accompagna alla visita a uno dei borghi più belli d’Italia.